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Paolo VI su l'arte e agli artisti. Discorsi, messaggi e scritti (1963-1978)

  Volume interamente a colori cartonato con sopra coperta. Edizione con cofanetto. "Mais l'Art, c'est l'Inconnu!". Che l'arte autentica sia un'epifania dell'Ignoto e quindi del mistero non è solo l'intuizione spontanea e lapidaria di un poeta, in questo caso Jules Laforgue nei suoi Complaintes (1885). È anche la convinzione della tradizione cristiana, idealmente sintetizzata da Giovanni Paolo II nella sua intensa  Lettera agli artisti del 4 aprile 1999: "La bellezza è cifra del mistero e richiamo al trascendente. [...] I vostri molteplici sentieri, artisti del mondo, possono condurre tutti a quell'Oceano infinito di bellezza ove lo stupore si fa ammirazione, ebbrezza, indicibile gioia". Ebbene, questa meta che affianca nel pellegrinaggio della ricerca fede e arte ha avuto un grande cantore in Paolo VI, una figura profondamente segnata dal fascino del mistero e della bellezza, come queste pagine attestano in modo costante e coerente. Esse raccolgono settanta testimonianze - tra l'altro, nella mistica biblica delle cifre, questo numero è emblema di pienezza - distribuite nell'arco intero del suo pontificato: si va, infatti, dalla soglia stessa del suo ministero pastorale universale con l'omelia tenuta in S. Ignazio a Roma il 12 settembre 1963, per giungere fino alla soglia della morte con quel breve messaggio dedicato al nesso tra artigianato e religione, pronunciato il 12 luglio 1978.

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Istituto Paolo VI

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Caratteristiche

Anno: 2000
Numero pagine: 352
ISBN: 978-88-382-3838-3
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