Da un lavoro al proprio lavoro
Una teoria dell’educazione e formazione nella letteratura per l’infanzia e l’adolescenza
La vitalità della letteratura nell’insinuarsi nel dibattito sul lavoro e sulle sue Alessandra Mazzini conseguenze è nota da tempo. Ancor più lo è la capacità, che hanno avuto le narrazioni dedicate ai più piccoli e agli adolescenti, di ritagliarsi uno spazio nelle pieghe di una storia dell’infanzia, costretta a muoversi in un mondo produttivo spesso alienante e disumanizzante, dove i personaggi sono coinvolti in un “fare” raccontato come processo privo di significato. Tuttavia, quella stessa letteratura – se si scava sotto la superficie, guardando ai bambini e ai ragazzi di carta, in essa disegnati, nella loro essenza e unicità, secondo un assetto che è insieme idiografico e interdisciplinare – è in grado di rivelare anche prospettive inedite sul mestiere, restituendo l’immagine di una laboriosità che per tanti, e a certe condizioni formative, ha trasceso le dimensioni dello sfruttamento e della sottomissione per aprirsi alla imprenditorialità di sé.
Secondo una prospettiva che fa appello alla specificità stessa della pedagogia, il volume approfondisce le ragioni critiche per le quali i protagonisti restituiti dalla penna degli scrittori, se indagati non come esempi astratti e paradigmatici, ma come persone con un nome, svelano in maniera autentica come e quanto hanno saputo trovare, nell’incontro con il lavoro, un’occasione di educazione e formazione identitaria.
Alessandra Mazzini
> torna suRtdA di M-PED/02 presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Bergamo, insegna storia e pedagogia della letteratura per l’infanzia. È coordinatrice della rivista mensile di fascia A «Nuova Secondaria Ricerca».
Caratteristiche
Anno: 2022Numero pagine: 224
ISBN: 978-88-6512-794-0
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