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La precarietà stabile

Il modus vivendi tra Stato e Chiesa in Messico nelle carte vaticane (1934-1952)


Nel Messico postrivoluzionario la prospettiva di una convivenza pacifica tra lo Stato e la Chiesa inizia a farsi strada durante la presidenza del generale Lázaro Cárdenas (1934-1940), grazie al pragmatismo dei vertici politici ed ecclesiali del Paese. La collaborazione discreta con le autorità civili, coltivata da figure quali l’arcivescovo di Messico (e incaricato d’affari della Delegazione apostolica) Luis María Martinez, permette ai cattolici di recuperare de facto parte della libertà che la Costituzione di Querétaro del 1917 – soprattutto in ambito educativo – continua invece a negare de jure alle «associazioni religiose chiamate chiese». All’interno di questa dinamica, destinata a consolidarsi nelle successive presidenze di Manuel Ávila Camacho (1940-1946) e Miguel Alemán Valdés (1946-1952), quali sono le priorità della Santa Sede? Come valuta la Segreteria di Stato vaticana la relazione “nicodemica” tra il regime messicano e la gerarchia ecclesiastica? E quali effetti, agli occhi di Roma, produce sui cattolici messicani il protrarsi a tempo indefinito di un modus vivendi giuridicamente precario? A queste domande cerca di dare risposta il presente volume, muovendo dall’analisi dell’ampia documentazione inedita conservata presso gli archivi della Santa Sede.

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Paolo Valvo

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Caratteristiche

Anno: 2025
Numero pagine: 320
ISBN: 978-88-382-5320-1
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